Seppur con un giorno di ritardo, il testo della Legge di Stabilità è arrivato al Quirinale. Lo conferma l’ufficio stampa della Presidenza della Repubblica, sottolineando che il documento, “in attesa di bollinatura da parte della Ragioneria Generale dello Stato, è adesso oggetto di un attento esame essendo per sua natura un provvedimento molto complesso”. Il ritardo è stato dovuto innanzitutto dalle trattative in corso con Bruxelles per convincere la Commissione UE della bontà della manovra italiana per uscire dalla crisi. E se l’ufficio legislativo, è già al lavoro per valutare la coerenza delle norme e i vari passaggi tecnici, l’esame della legge di stabilità è proseguito in serata direttamente con il premier Matteo Renzi, con cui Giorgio Napolitano avrebbe discusso anche del prossimo ministro degli Esteri, casella che Federica Mogherini si prepara a lasciare libera da novembre, dopo la nomina a responsabile della politica estera europea.
Le precisazioni del Quirinale
“Il Colle non entra nel merito delle coperture”, spiegano fonti ministeriali mettendo a tacere le congetture perché – aveva scritto in una nota il presidente dei deputati di Forza Italia – la “Ragioneria di Stato vuole vederci chiaro, al fine di assicurare coperture reali piuttosto che quelle fantasiose previste da Renzi e compagni. Per questa ragione il testo non è stato bollinato prima dell’invio al Quirinale”. A proposito della presunte richieste di garanzia sulle coperture indicate, secondo Repubblica sotto esame ci sarebbero i 3,8 miliardi di euro dell’incasso previsto dalla lotta all’evasione, così come le coperture di 1,9 miliardi di euro per gli sconti sulle assunzioni. Ci sarebbero poi dubbi sulla capacità del governo di reperire 6 miliardi di euro attraverso i tagli a ministeri e Stato centrale.
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