Sembrano nuovamente tornati i tempi della guerra fredda in Europa. La Nato infatti ha appena lanciato un’allerta dopo aver rilevato “una significativa attività militare aerea russa nello spazio aereo europeo su Mar Baltico, Mar Nero, Mare del Nord e Oceano Atlantico che rappresenta un livello insolito di attività aerea sui cieli europei”. In due giorni sarebbero stati individuati almeno 26 aerei militari russi. Secondo il portavoce dell’Alleanza Atlantica, Jay Janzen, le manovre nello spazio aereo internazionale sono state condotte da quattro gruppi composti da bombardieri strategici Tu-95 Bear H, caccia MiG-31 e altri tipi di aerei da guerra russi. In risposta a questa attività, sono immediatamente intervenuti caccia partiti da Norvegia, Regno Unito, Portogallo, Germania e Turchia ma sono state allertate anche le aviazioni danese, finlandese e svedese.
“Rischi per i voli civili”
La cosa che preoccupa maggiormente è che gli aerei russi viaggiano con i dispositivi di identificazione spenti, un segnale di missione in atto. Per questo, come spiegano sempre dall’Alleanza atlantica, molti di essi “pongono rischi all’aviazione civile perché non hanno piani di volo o non usano trasponder, quindi il controllo aereo civile non può vederli né assicurare che non interferiscano con i voli civili”. Per il momento comunque non sono stati registrati incidenti ma le intense attività aeree russe proseguono e ancora a metà pomeriggio di oggi la Nato ha tracciato altri velivoli militari russi. La Nato, in una nota, sottolinea che nel 2014 sono già state intercettate più di 100 manovre aeree russe, già tre volte di più di quelle effettuate nel 2013.
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