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18/12/2015 - 09:05:19

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RENZI ATTACCA LA MERKEL: “NO A UE A GUIDA TEDESCA, È INACCETTABILE”

l Presidente del Consiglio al summit del PSE: ''Ci sono un partito e un leader che controllano l'Europa in modo inaccettabile''.


Renzi attacca la Merkel: “No a UE a guida tedesca, è inaccettabile”


E' stato segnato da tensioni e divisioni l'ultimo summit per il 2015 del Consiglio Europeo dei 28 stati: nell'anno in cui l'Unione Europea è stata più vicina al tracollo, con la crisi greca prima e quella dei migranti subito dopo, persistono le differenze tra i paesi membri, con l'Italia nella lista degli scontenti per come sono state gestite le principali vicende dell'anno soprattutto da parte della Germania. Il primo ministro Renzi non ha risparmiato, durante il vertice del PSE, un duro affondo ai tedeschi: "Ci sono un partito e un leader che controllano l'Europa in modo inaccettabile", ha detto il presidente del Consiglio, riferendosi ad Angela Merkel. Renzi poi è tornato a definire "surreale" l'apertura di una procedura d'infrazione contro l'Italia per la vicenda della registrazione dei profughi.


Il primo ministro italiano ha continuato a criticare i vertici dell'Unione Europea, accusandoli di usare due pesi e due misure e privilegiare la Germania, ad esempio nel caso nel gasdotto North Stream. Renzi ha attaccato le aziende tedesche soprattutto per quanto riguarda i loro rapporti con  la Russia, paese sottoposto a dure sanzioni regolarmente "ignorate" dai tedeschi soprattutto nel potenziamento della linea di trasporto di gas verso la Germania. L'UE – ha attaccato Renzi – non può essere sotto la guida di un solo Paese. La Merkel, ha detto il Presidente del Consiglio ai colleghi del Pse, deve cambiare strada e abbandonare la strategia dell'austerità per aprirsi a politiche di espansione. Da qui l'appello: "Dobbiamo tornare a fare politica, o deciderà tutto il Ppe".

Renza ha poi risposto alle domande dei giornalisti tornando a commentare i provvedimenti europei contro l'Italia: "L'Italia ha fatto molto e sono contento dei passi avanti dell'Ue – ha detto – anche se li trovo un po' timidi. I ricollocamenti in questo momento sono meno dell'1% di quanto promesso". Per quanto riguarda le  impronte digitali, che il nostro paese non avrebbe raccolto a sufficienza, Renzi ha definito la discussione "surreale": "I riconoscimenti, anche quelli fotometrici, vanno fatti. E noi lo facciamo da mesi: siamo ormai oltre il 90% dei nostri impegni. Una polemica – ha concluso – che ha poco senso di esistere".

 




 

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