Per la seconda volta Sala d'Ercole dà il via libera alla riforma delle ex Province ma uno dei punti essenziali che ha causato l’impugnativa da parte del Governo italiano è rimasto immutato rispetto la precedente stesura. Diversamente da quanto previsto dalla legge Delrio, infatti, chi guiderà i nuovi enti di area vasta sarà scelto tramite elezioni di secondo livello ed è per questo che la riscrittura della normativa potrebbe portare ad una nuova impugnativa della legge dinanzi la Corte Costituzionale.
In alto mare rimane anche il passaggio di Piazza Armerina, Gela e Niscemi all’area Metropolitana di Catania. I comitati che si sono battuti per la variazione hanno emesso un comunicato nel quale affermano: “La riforma si conclude quando si applicano gli articoli delle Leggi vigenti, e qualcuno, in ambito regionale, appositamente non vuol tener conto di ciò che è già avvenuto e di quello che deve avvenire per completare la riforma. Restano tuttora nel limbo i 4 coraggiosi comuni che hanno osato scegliere, perché manca l’applicazione dell’Art. 44 comma 2 della LR 15/15.
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