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13/09/2016 - 09:57:38

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CHIELLO – I CAPIGRUPPO : “PIAZZA AMERINA SIA CENTRO DI COORDINAMENTO PER LA PROTESTA SICILIANA”

Ieri i consiglieri comunali hanno messo in luce la necessità di condurre una battaglia comune con gli altri comuni siciliani danneggiati dalla proposta Gucciardi.


Chiello – I capigruppo : “Piazza Amerina sia centro di coordinamento per la protesta siciliana” Conferenza dei capigruppo del consiglio comunale ieri pomeriggio in municipio. L'incontro, aperto al pubblico e che ha visto la partecipazione dell'On Luisa Lantieri, è servito per fare il punto sulla situazione dell'ospedale Chiello e a decidere sulle iniziative da prendere in difesa del nosocomio piazzese. All’inizio dell’incontro una differente visione sulla riservatezza della riunione ha indotto il vice presidente dell’ARS, On. Antonio Venturino a non partecipare alla seduta. (vedi intervista). 

La proposta  che  ha trovato il  consenso unanime dei consiglieri è stata formulata da Teodoro Ribilotta e prevede il coinvolgimento di tutti i comuni siciliani che potrebbero essere danneggiati dalla rimodulazione della rete ospedaliera prevista dall'assessore regionale alla sanità Gucciardi. 

GLI INTERVENTI
L'assessore regionale agli Enti Locali, Luisa Lantieri, ha fatto il punto della situazione mettendo in risalto il fatto che il piano di riordino della rete ospedaliera , recependo il decreto Balduzzi, è penalizzante non solo per Piazza Armerina ma per numerosi  territori siciliani. «Porterò avanti questa battaglia anche  se mi dovrò schierare contro il governo di cui faccio parte. L'assessore Gucciardi non ha neanche valutato la ricaduta sul piano occupazionale della sua proposta per il riassetto della rete ospedaliera e soprattutto non ha tenuto dello stato della viabilità siciliana  che rende rischioso il trasporto di pazienti nei casi urgenti».

Lillo Cimino,  nel suo intervento, si è particolarmente soffermato sulla necessità di una forte collaborazione tra le varie forze politiche:” Ero presente all’incontro tra l’On. Lantieri e Gucciardi e a quest’ultimo ho manifestato con forza il disagio creato dalla sua proposta. Ritengo che in questo momento sia molto importante mantenere l’unità tra tutte le forze politiche perchè solo se saremo uniti avremo qualche possibilità di riuscire a cambiare il piano e a salvare il Chiello”.

Teodoro Ribilotta ha espresso dubbi sul fatto che Crocetta non sapesse nulla:« un importante assessorato come quello della Sanità non poteva non comunicare una scelta così importante per la regione siciliana.”.
“Sono dell'avviso – ha aggiunto Ribilotta - che questa è una battaglia che non può essere portata avanti da soli occorre coordinarsi con altre collettività danneggiate dal piano proposto da Gucciardi e proporre loro un’assemblea a Piazza Armerina che stili un documento comune e che faccia delle scelte coordinate per dare forza alla protesta». 
«Con questo piano – conclude Ribilotta - si verrebbero a creare cittadini di serie A che vivono nelle città e cittadini di serie B che vivono in provincia.»

La consigliera Ivana Terranova , nel suo suo intervento mette sotto accusa il governo regionale:"Esprimo la mia indignazione per chi ci governa . Torneremo nelle cabine elettorali fra pochi mesi e lì non potremo tenere conto di ciò che sta accadendo".

Il consigliere Concetto Arancio:«sono anni che ci confrontiamo su questi temi. Occorre fermare l’iter di questa proposta per non mettere a rischio la salute dei cittadini.  Vi sono delle patologie "temposensibili" che non possono essere ignorate e la chiusura del pronto soccorso  dell'ospedale Chiello metterebbe a rischio la vita di molti cittadini».

Il Sindaco  Filippo Miroddi :« sono d'accordo con ciò che ha detto Ribilotta, Crocetta doveva sapere.  Se non sa nulla non comprendiamo cosa ci stia a fare alla guida del governo. Occorre opporre un no deciso a questa visione ragionieristica  della sanità. In ogni caso non è possibile pensare di utilizzare delle semplici autoambulanze, così come mi è stato prospettato,  per sostituire l'attività di un pronto soccorso».

Salvatore Alfarini: «nel 1978 la riforma del servizio sanitario nazionale è stata costruita sul diritto alla salute, un diritto che ora non può essere tradito. Garantendo il risparmio e i servizi essenziali non credo che ci sia un vincolo  giuridico o economico-sociale che obblighi di andare nella direzione segnata da Gucciardi. Per risparmiare basta rendere efficiente quello che abbiamo»



 

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