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09/07/2016 - 08:26:17

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PALIO DEI NORMANNI - PROBLEMI ORGANIZZATIVI E FINANZIARI PER LA MANIFESTAZIONE

Aldo Arena (priore del Magistrato dei Quartieri): l''assessore Giordani rispetti il regolamento non è padre e padrone del Palio


Palio dei Normanni - Problemi organizzativi e finanziari per la manifestazione Il Palio dei Normanni vive un fase di grande incertezza e vi sono, più di ogni altra edizione precedente, grandi possibilità che la manifestazione quest’anno non possa prendere il via il 12 agosto. E’ il risultato di una serie di nodi che stanno arrivando al pettine e di una gestione approssimativa e improvvisata dell’appuntamento che fino a qualche anno fa riempiva di turisti alberghi, B&B, ristoranti e garantiva una certa visibilità regionale e nazionale alla città di Piazza Armerina. 

Il Palio dei Normanni è gestito e organizzato dall’amministrazione comunale e, nonostante qualcuno tenti con malizia di far ricadere la colpa su altri soggetti, in realtà l’unico responsabile della riuscita della manifestazione è il comune di Piazza Armerina ed in particolare del sindaco Filippo Miroddi e del suo assessore al turismo Giancarlo Giordani. 

Perché fermare lil Palio
Il Palio va immediatamente sospeso e completamente ripensato alla luce del fatto che ormai si svolgono numerose manifestazioni dello stesso tipo in Sicilia.. I tre giorni che ricostruiscono a Piazza Armerina le vittorie del Conte Ruggero nell’Isola,  ottenute all’inizio del secondo millennio, hanno perso tutto il loro fascino esclusivo e oggi anche il Palio dei Normanni deve affrontare le sfide imposte da un mercato turistico molto diverso rispetto a qualche anno fa. 
Proporre quest’anno una manifestazione rattoppata e poco entusiasmante come quella dell’anno scorso potrebbe nuocere non poco alla manifestazione che ormai non riesce ad attirare turisti, curiosi e amanti di quel periodo storico. 
Negl’ultimi due anni sono stati fatti degl’errori madornali di gestione soprattutto legati alla promozione dell’evento e quest’anno non sembra ci sia alcuna novità visto che ad oggi l’amministrazione non ha avviato nessuna iniziativa in grado di promuovere l’evento. 
Organizzare un Palio solo per i piazzesi non ha senso visto che in questo caso si tratterebbe solo di un costo per la collettività e non di un investimento in grado di produrre redditività. 


I PROBLEMI ORGANIZZATIVI
I problemi organizzativi sono legati al discutibile atteggiamento dell’amministrazione nei confronti dei quartieri storici. La frase dell’assessore Giordani, riportata nel comunicato pubblicato ieri dal quartiere Casalotto con la quale lo stesso assessore “spiega” che lui si raffronta solo con due quartieri (Monte e Castellina), dimostra come il sindaco Miroddi e la sua giunta abbiano voluto fare delle distinzioni in base alle appartenenze politiche o al grado di fedeltà all’amministrazione, dimenticandosi che il Palio è un evento che nasce e si fonda sulla collaborazione di più attori e che per una sua  buona riuscita  serve unità e spirito di collaborazione. 
Ed è su questo punto che Aldo Arena, del quartiere Casalotto e presidente del Magistrato dei Quartieri che richiama all’ordine l’assessore Giordani:”l’articolo 8 del regolamento prevede che l’assessore senta le associazioni e i quartieri e concerti con loro tutte le fasi organizzative. Evidentemente Giordani pensa di essere padre padrone del Palio e di poter agire senza avere la necessità di rispettare le regole”. 
La volontà di non partecipare al Palio espressa dallo stesso quartiere Casalotto è un atto di coraggio che va nella giusta direzione, utile soprattutto per portare allo scoperto tutti i problemi connessi alla manifestazione e alla gestione approssimativa di questi due ultimi anni.  

I PROBLEMI FINAZIARI
Accanto ai problemi organizzativi vi sono poi quelli finanziari. Da quest’anno ci sono due importanti novità. La prima è che non possono essere spese somme e quindi prendere degli impegni di spesa, se il bilancio non è approvato dal consiglio comunale. Nelle  edizioni passate, fino all’approvazione del bilancio, era possibile fare riferimento alle somme spese l’anno precedente e quindi l’amministrazione, in pratica, non era mai sprovvista di fondi. Ma in Italia, si sa, “fatta la legge trovato l’inganno”. Tra le spese che non possono essere effettuate non rientrano quelle per l’acquisto di beni e servizi indispensabili (luce, gas, telefono,) ritenute tali perché non effettuarle significherebbe “danneggiare il comune” (immaginate gli uffici comunali senza luce!). Con questa “formuletta” però si possono far passare spese che in realtà necessarie non sono. Per il Palio si potrebbe ad esempio scrivere che “non realizzare la manifestazione potrebbe danneggiare la città”. 
Tutto così diventa giustificato e giustificabile. L’approvazione del bilancio diventa quindi non indispensabile. 
In ogni caso la somma in bilancio per il Palio è di circa 50mila euro , con cui a partire dall’inizio di agosto si procederà a pagare costumi, assicurazioni e quant’altro sia necessario per la realizzazione della manifestazione. Il costo complessivo del Palio è però di circa 120/130 mila euro. La differenza in parte è formata da quanto dovuto dall’amministrazione a figuranti, cavalieri e organizzatori che di solito vengono pagati con 8/10 mesi di ritardo sfruttando altre parti del bilancio comunale.

La seconda novità e quella relativa al 30% proveniente dall’incasso della Villa romana del Casale che quest’anno, a differenza degl’altri anni, non potrà essere utilizzata per organizzare il Palio. Questo costringerà l’amministrazione a ridurre i costi impoverendo ancor di più la manifestazione. 

Lo Stato  chiede ai comuni un maggiore programmazione delle spese e l’adeguamento delle stesse al concetto “tanto hai incassato, tanto puoi spendere”. Ma sappiamo tutti che la capacità di programmazione non è proprio uno dei punti forti di questa amministrazione…ammesso che ce ne siano. 

Sono convinto che alla fine Filippo Miroddi e Giancarlo Giordani riusciranno a realizzare il Palio, si farà ma sarà l’ennesima vittoria di Pirro: “lo scopo sarà raggiunto pagando un prezzo troppo alto, così alto da rendere quasi inutile, se non dannosa, la vittoria ottenuta”.



 

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