Sarebbe semplice raccontare il consiglio comunale di ieri, limitarsi all’arida cronaca degli interventi a favore e contro questa amministrazione ma se ci limitassimo solo a riportare gli attacchi politici a Miroddi da parte dell’opposizione e le relative risposte dei consiglieri di maggioranza vi avremmo raccontato solo una piccola percentuale di ciò che è accaduto.
In realtà nell’aula di Palazzo di Città ieri si è consumato uno dei consigli comunali più turbolenti e meno edificanti da quando Miroddi si è insediato. Innanzitutto va sottolineato il clima di profonda paura , se non terrore, con cui l’amministrazione e i consiglieri di maggioranza hanno affrontato il confronto con l’opposizione. Era evidente lo stato di disagio, sottolineato anche da alcune assenze tra i consiglieri di maggioranza e dai ripetuti tentativi più volte messi in atto di bloccare in qualche maniera le critiche: prima interrompendo la lettura dei documenti dei consiglieri di opposizione e successivamente chiedendo il rispetto di quella norma del regolamento delle sedute consiliari (mai rispettata) che prevede interventi di cinque minuti.
Cosa spaventasse Miroddi e le sue truppe era evidente. Innanzitutto l’aver presentato una relazione “debole”, scollegata dal programma che aveva proposto ai cittadini al momento dell’elezione e con pochissimi obiettivi raggiunti, in secondo luogo lo scandalo della copiatura di alcune parti della stessa relazione da quella di altri sindaci italiani.
Crediamo che mai una opposizione abbia fatto così poca fatica nello smascherare l’inerzia amministrativa di una amministrazione. Ma quello che conferma il livello politico-amministrativo della Giunta Miroddi non è tanto ciò che hanno affermato Velardita, Cimino, Neglia, Arancio, Ribilotta e Alfarini ma i documenti letti dai consiglieri di maggioranza che non potendo vantare alcun risultato raggiunto fuori dall’ordinaria amministrazione si sono limitati a elogiare genericamente la figura del sindaco con toni, a volte, anche patetici.
Naturalmente si sono scagliati anche contro la nostra testata, colpevole di aver scoperto e divulgato le parti copiate della relazione del sindaco, con toni e frasi che oggi i nostri legali analizzeranno per valutare la possibilità di procedere con una querela.
L’episodio più grave è avvenuto quando, dopo che il presidente La Mattina ha dovuto abbandonare l’aula per un piccolo malore, ha preso il suo posto l’assessore-consigliere Alessia Di Giorgio. Rivoltasi ad Alfarini (PD), impegnato nella lettura della sua relazione, la Di Giorgio, in un eccesso di zelo, gli ha comunicato che aveva solo due minuti per terminare. A quel punto il consigliere, in segno di protesta, rinunciava a continuare il suo intervento. Nel clima surriscaldato da questo episodio c’è da segnalare uno duro scontro tra lo stesso Salvo Alfarini e il consigliere Ivan Piccicuto e il relativo intervento delle forze dell’ordine per separare i due.
Crediamo che non occorra altro per commentare quanto accaduto ieri sera in consiglio comunale davanti un pubblico rappresentato sempre più da cittadini che contestano l’operato dell’amministrazione (non accadeva da anni che tutta la platea fosse contro il sindaco).
Da segnalare solo le richieste di dimissioni avanzate da tutta l’opposizione al sindaco Miroddi
Nei prossimi giorni speriamo di pubblicare tutte le relazioni che sia i consiglieri di maggioranza che quelli di opposizione vorranno farci pervenire al nostro indirizzo di posta elettronica (info@startnews.it)
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