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22/09/2015 - 07:36:31

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PIAZZA ARMERINA, RIMOZIONE DEI CONTATORI IDRICI: PERPLESSITÀ PER UNA INIZIATIVA DELL'AMMINISTRAZIONE

Miroddi vorrebbe istituire un fondo per evitare la sospensione del servizio alle famiglie più deboli. Ha deciso di non rescindere il contratto con Acquaenna?


Piazza Armerina, rimozione dei contatori idrici: perplessità per una iniziativa dell'amministrazione

Suscita numerose perplessità l’annuncio fatto ieri, con i soliti toni propagandistici, dell’istituzione di un fondo da parte del comune per venire incontro alle famiglie economicamente più deboli in caso del distacco del contatore del servizio idrico per morosità.
L’iniziativa, che avrebbe avuto un senso prima dell’approvazione della L.R. n° 19 del 2015, oggi in realtà rappresenta un campanello d’allarme perché farebbe intendere che l’amministrazione non ha nessuna intenzione di rescindere il contratto con Acquenna e tornare alla gestione comunale,  facoltà da esercitare entro la data del 19 novembre.

L’intenzione di istituire il fondo, annunciata dal nuovo esperto alle politiche sociali Carmelo Gagliano (nella foto a sinistra) , non avrebbe senso visto che nei prossimi giorni il presidente Gianfilippo La Mattina, su richiesta di alcuni consiglieri,  è intenzionato a convocare il Consiglio Comunale per discutere sull’argomento e decidere o meno di avvalersi della facoltà di rescindere un contratto stipulato attraverso l’Ato idrico e che vedrebbe la sua naturale conclusione intorno al 2033. Va chiarito che la procedura dovrebbe essere avviata da una delibera di Giunta firmata da sindaco e assessori,  anche se la legge parla genericamente di "scelta del comune" .
Con una nuova gestione comunale si potrebbe  garantire, in caso di morosità,  un quantitativo minimo di erogazione così come prevede la legge per cui risulterebbe inutile l'istiuzione del fondo.

A tutto questo va aggiunto che sindaco e assessori mantengono un totale silenzio sull’argomento. Nessuna dichiarazione e nessun comunicato stampa anche se il Consiglio Comunale, con una atto di indirizzo, ha già chiesto allo stesso sindaco di riferire sulla possibilità di abbandonare l’attuale gestore del servizio idrico.
Dalle spesse nebbie che circondano da mesi la Sala delle Luci nessuna notizia mentre i cittadini continuano a pagare una tariffa tra le più alte in Italia che rende le bollette così pesanti da mettere in difficoltà non solo le famiglie indigenti ma anche quelle monoreddito.
Per avere un’idea basta pensare che un cittadino di Catania paga in un anno quello che i piazzesi pagano in un bimestre.

Speriamo che il sindaco Miroddi abbia un sussulto e si renda conto della situazione altrimenti ai cittadini non resterà che scendere in piazza così come è avvenuto nel caso del tentativo, miseramente fallito, di imporre la “tassa sul defunto”.



 

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