Mentre i partiti di opposizione stanno mettendo a punto la mozione di sfiducia contro il sindaco Filippo Miroddi dalla commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana giunge la notizia dell’approvazione del disegno di legge sul sistema elettorale che prevede la riduzione dalla maggioranza dei due terzi alla maggioranza assoluta il numero di voti necessari per sfiduciare un sindaco.Nel caso di Piazza Armerina per porre termine all’amministrazione Miroddi serviranno dunque non più 14 voti ma ne basteranno 11.
Ed è proprio undici il numero dei consiglieri che, sulla carta, sarebbero disposti a votare la mozione di sfiducia. Un numero solo ipotetico perché sappiamo benissimo che, nonostante ci sia tra questi consiglieri un giudizio negativo unanime sull’amministrazione Miroddi, definita sempre in ogni occasione fallimentare, alla fine per qualcuno potrebbero prevalere gli interessi personali e di partito. I nomi sono abbastanza noti: Teodoro Ribilotta, Lillo Cimino, Teresa Neglia, Salvo Alfarini, Concetto Arancio, Gianfilippo La Mattina, Andrea Velardita, Federica Castrogiovanni, Alessia Di Giorgio, Ivan Piccicuto, Calogero Cursale.
La legge arriverà in aula tra poche settimane e, vista la maggioranza con la quale è stata votata in commissione, sembra possa essere approvata in tempi brevi. E’ probabile che a questo punto i consiglieri piazzesi aspetteranno che il disegno di legge venga convertito in legge della regione prima di richiedere la convocazione del consiglio comunale e portare in aula una sfiducia che avrebbe a quel punto buone possibilità di essere approvata.
E’ chiaro che Miroddi da domani non se ne starà con le mani in mano: ha due assessorati e qualche posto di sottogoverno a disposizione per convincere qualcuno a rinunciare al voto di sfiducia.
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