Il Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali - NOITA onlus, ha inviato nei giorni scorsi una nota all’ASP Veterinaria di Enna, diretta dal dott. Ireneo Sferrazza, per chiedere un intervento sulla gestione complessiva del randagismo a Piazza Armerina: dopo infatti la stipula delle convenzioni con le associazioni animaliste pochissimo è stato fatto da parte dell’Amministrazione comunale e del canile privato di Piazza.
Appena cinque reimmissioni sul territorio in un mese, sterilizzazioni ancora da fare di cani attualmente tenuti presso il canile (e tenuti lì talmente a lungo da rendere sempre difficile la reimmissione, con costi crescenti di degenza dei cani a carico del Comune), accalappiamenti delle femmine del branco fermi (e nel frattempo si sono registrati diversi casi di avvelenamento in zona Cimitero Bellia).
Il tutto contro le stesse indicazioni che lo stesso dott. Sferrazza aveva dato al Consiglio comunale giusto qualche settimana fa, dimostrando per l’ennesima volta l’attenzione sua e dell’ASP di Enna al problema e che invece il Comune di Piazza Armerina è riuscito a fare più nulla che poco (e quel poco anche male).
Ad oggi del famoso branco che staziona fra il vecchio CCR e Padre Pio sono state prese esclusivamente le femmine che i volontari piazzesi, per prima la responsabile Lorena Sauli, hanno isolato e consegnato ai dipendenti del canile, oltre ad un cucciolo maschio; in un caso uno dei dipendenti della ditta si è persino fatto scappare un cane già isolato.
Il servizio di sanità animale dell’assessorato regionale alla Sanità, diretto dal dott. Virga, ha inoltrato per questo motivo al Comune di Piazza Armerina una richiesta dettagliata di spiegazioni sulla gestione del randagismo, ma anche sull’attività del canile privato Dog Project, e quindi capiremo anche come vengono spesi i soldi del Comune e per quali servizi.
Enrico Rizzi
Nucleo Operativo Italiano Tutela Animali
NOITA Onlus
Presidenza nazionale
QUESTA LA RICHIESTA INVIATA DALLA REGIONE
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