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03/07/2012 - 14:01:08

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SPENDING REVIEW: LA MONTAGNA PARTORIRÀ IL TOPOLINO.

L’ enormità dell’ingente costo della politica la vera grande causa dei problemi


Spending review: la montagna partorirà il topolino.

Dopo il lungo parlare dell'imminente taglio delle spese inutili o superflue,per la ricerca delle quali è stato recentemente nominato un Commissario straordinario per la razionalizzazione della spesa nella persona di Enrico Bondi, le prime notizie appaiono limitate e riduttive. Va bene il tentativo di accentrare alla Consip gli acquisti da parte degli Enti pubblici,perchè è veramente strano e sospetto che stessi beni ,acquistati in diverse località dello stato,specie nel campo ospedaliero, abbiamo prezzi differenti ,a volte anche del 30 o 40%,del valore effettivo. Va bene il tentativo di ridurre gli alti gradi di quella burocrazia che è la seconda causa della ingovernabilità, per quanto riguarda la gestione amministrativa del paese e la crisi del nostro mondo economico. Ma la prima,grande e vera causa ,è la enormità dello ingente costo della politica. Fin dal 1970,quando si varò la legge istitutiva delle regioni a statuto ordinario,a coloro che paventavano un costo non sopportabile dalle casse dello stato,venne assicurato che con il nuovo ordinamento regionale le province dovevano essere soppresse, perchè rappresentavano un ente intermedio inutile.

Da allora spesso se ne parla : prima di abolizione totale,poi di abolizione parziale,poi non se ne parla più. Oggi si ritorna a parlare della riduzione del numero delle province,di tanti enti inutili,della riduzione dei membri dei consigli di amministrazione negli enti di stato e dei loro compensi, ma non si parla più,in modo concreto della vera riduzione del costo della politica. Il sistema bicamerale perfetto è una intollerabile duplicazione di funzioni che serve soltanto ad aumentare la durata dell'iter della approvazione delle leggi con conseguenti continui disagi. Il Senato potrebbe essere abolito ed il numero dei deputati ridotto almeno di un terzo.

Ma tali provvedimenti dovrebbero essere adottati da coloro i quali ne sarebbero i penalizzati. In una democrazia seria ciò non sarebbe un problema,ma in Italia il problema esiste ed è molto serio. La nostra classe politica,nella sua stragrande maggioranza,è formata da politicanti di professione, che mai e poi mai adotteranno simili provvedimenti. Non sarà una eventuale affermazione dell'antipolitica a risolvere il problema;il problema dovrà essere risolto dal paese. Il gioco delle riforme costituzionali già sperimentato prima da Berlusconi,poi daProdi, ed oggi dalla maggioranza che sostiene il governo Monti, è un gioco scoperto e scorretto. Sia durante il primo Governo Berlusconi, che durante il Governo Prodi,le relative maggioranze, solo alla vigilia delle elezioni,riuscirono a far approvare un un ramo del parlamento,oppure discuterne a lungo, alcune proposte modificative pur sapendo che l' iter previsto dalle norme costituzionali non ne avrebbe consentito la definitiva approvazione. Forse una larghissima astensione dal voto potrebbe condannare la politica di questi “politicanti”e dimostrare che il paese non è più disposto ad essere governato da una simile casta.

Angiolo Alerci



 

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