Le dimissioni del Presidente della regione Lombardo, preannunciate nei giorni scorsi, sono arrivate ieri. Le elezioni si terranno, come prevede la Statuto dell’isola, alla fina di ottobre. Adesso l’ex presidente dovrà affrontare i processi nei quali è coinvolto con l’accusa di concorso esterno ad associazione mafiosa. Una vicenda politico giudiziaria, quella di Lombardo, che fino a questo punto lo accumuna al suo ex amico Totò Cuffaro, anche lui Presidente dimissionario, prima accusato e poi processato e condannato per lo stesso reato. Il bilancio di questa fase politica della Sicilia, che ha visto la nascita del Movimento per l’Autonomia, del suo successo elettorale grazie all’accordo con il PDL, del successivo ribaltone e dell’accordo con parte del Partito Democratico, è veramente deludente. Voteremo alla fine di ottobre e, in base alle dichiarazioni dei vari partiti, è molto probabile che ancora una volta Piazza Armerina non saprà portare nel parlamento siciliano un rappresentante locale.
Al momento i candidati piazzesi sulla carta sono due Antonio Venturino e Luisa Lantieri, ma è molto probabile che se ne aggiungeranno altri consentendo così un frazionamento del voto che impedirà che Piazza Armerina possa esprimere un proprio deputato in grado di tutelare gli interessi della città. I politici locali sono lontani dall’idea di sedersi attorno ad un tavolo e decidere di individuare un candidato su cui far confluire il voto degli elettori piazzesi. Sono troppe le aspirazioni personali e gli interessi di partito che stanno alla base di questo tipo di scelte, ma che alla fine produrranno l’unico risultato di non poter tutelare a livello regionale gli interessi della città. E’ probabile che i voti armerini saranno decisivi per l’elezione di altri deputati della provincia e , quando la città ne avrà bisogno, saremo costretti a rivolgerci a qualche “vicino di casa” per risolvere anche il più piccolo problema che preveda un intervento a livello regionale (vedi ospedale Chiello). Eppure individuare una personalità di spessore, fuori dai giochi politici, non sarebbe difficile in una città che conta una nutrita schiera di persone di cultura e capaci.
Purtroppo questa è per alcuni pura demagogia e alla fine, a giochi conclusi, non ci resterà che piangere sul latte versato per l’ennesima sconfitta elettorale della città. In conclusione facciamo un appello ai politici locali perché mettano da parte le loro aspirazioni e finiscano di vedere la politica come un gioco da tavolo a cui dedicare parte del tempo libero. In questa occasione occorrerebbe unirsi attorno ad un progetto e ad un unico nominativo e non fare il gioco dei partiti. Per questo chiediamo alla Lantieri e a Venturino di ritirare le proprie candidature e avviare una fase di consultazione per individuare una personalità sopra le parti. Sarebbe un grande atto di responsabilità e di amore per Piazza Armerina.
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