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01/12/2013 - 07:41:57

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ANCORA SUL FINANZIAMENTO DEI PARTITI

Un esposto alla procura della Corte di Roma


Ancora sul finanziamento dei partiti

Su questa stessa rubrica è stato pubblicato un mio esposto, presentato il 15 maggio 2012 al Procuratore della Repubblica di Roma ed  al Procuratore Generale della Corte di Roma, che per richiamarlo alla attenzione dei lettori preferisco trascriverlo
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“”Il sottoscritto Alerci Angiolo, cittadino elettore iscritto nelle liste elettorali del Comune di Enna, ove risiede in Via ………,espone quanto segue:
                               PREMESSO
 che a seguito del risultato del referendum proposto dai Radicali nel 1993, venne abrogata la norma che prevedeva “il finanziamento pubblico dei partiti”,
 che con la legge n.157 del 3-6-99 – aggirata con la maestria che in questa direzione ha sempre distinto la classe politica italiana – venne sostituita la parola “finanziamento” con quella di “rimborso” delle spese elettorali, raddoppiandone nel contempo il costo rispetto a quello previsto dalle norme abrogate a seguito del risultato del referendum,
 che, inspiegabilmente, la letterale definizione di “rimborso” RESTITUZIONE DI UNA SOMMA EFFETTIVAMENTE SPESA , venne interpretata come contributo elettorale in relazione al numero dei voti conseguiti, determinando le illecite e notevoli disponibilità nella casse dei partiti,causa prima dei noti fatti di cui la spampa,la magistratura ordinaria e contabile ne sono venute a

conoscenza , fatti che non rappresentano soltanto un sorpruso ma una vera truffa legalizzata.
    In questo particolare momento che attraversa il nostro paese, ha ritenuto opportuno rappresentare questo aspetto del problema perchè siano valutati i fatti,sia dal punto di vista di possibili responsabilità penali, che per il notevole danno erariale procurato””
Ho voluto ripresentare quanto pubblicato circa diciotto mesi fa
perchè -proprio oggi- il procuratore regionale per il Lazio Angelo Raffaele De Dominicis ha sollevato, in via incidentale, la questione di legittimità costituzionale delle norme in questione, sostenendo che per venti anni la politica italiana ha eluso il risultato delm referendum ,per cui tutte le leggi emanate dal 1997 vanno dichiarate incostituzionali perchè viziate da “evidente arbitrarietà ed irragionevolezza”
Finalmente  qualcosa si muove nella giusta direzione,ma restiamo in trepida attesa per l'imminente decisione della Corte Costituzionale sulla incostituzionalità del “porcellum”



 

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