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28/06/2015 - 09:31:08

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MIRODDI, MATTIA E LA PRIVATIZZAZIONE DEL CIMITERO: CRONACA DI UN FALLIMENTO ANNUNCIATO

La settimana appena trascorsa è stata densa di avvenimenti. Proviamo a ricostruire quello che è accaduto e a raccontarvi qualche retroscena


Miroddi, Mattia  e la privatizzazione del cimitero: cronaca di un fallimento annunciato

Ieri Filippo Miroddi e Giuseppe Mattia hanno raccolto il frutto del loro pessimo lavoro politico. In un sol colpo e in poche ore i due amministratori hanno perso quel poco di consenso popolare che gli restava, un assessore che lo ha sostenuto con forza in questi mesi e la maggioranza in consiglio comunale. In pratica un suicidio politico in piena regola. .

La privatizzazione dei servizi cimiteriali, abilmente nascosta nelle pieghe della relazione di fine anno del sindaco, per i due amministratori è stata un’operazione nata male e terminata peggio. Hanno soprattutto commesso una grave errore sottovalutando il ruolo dell’opinione pubblica informata e attenta grazie anche al nostro lavoro.
I cittadini, i partiti  e la società civile  hanno subito reagito al tentativo di mettere nella mani di una società privata un servizio essenziale: una reazione simile a quella del sistema immunitario del corpo umano quando risponde all’aggressione di un virus.

MIRODDI COSTRETTO A RITIRARE IL PROGETTO
Durante i giorni precedenti a venerdì  Miroddi e Mattia hanno tentato invano di convincere l’opinione pubblica incontrando i rappresentanti della società civile che, nella maggior parte dei casi, hanno accolto con freddezza la proposta dell’amministrazione di trasformare il cimitero in un grande business per la Megares. L’incontro con alcuni rappresentanti della società si è rivelato un fallimento. Ma è nella giornata di giovedì che quel che resta dell’amministrazione, tentando anche di ignorare il gruppo “Giù le mani dal cimitero” che nel frattempo su facebook raccoglieva più di 2300 iscrizioni,  è costretto a capitolare.

Miroddi e Mattia convocano i quartieri storici della città che dopo essersi presentati nella Sala delle Luci chiedono al sindaco “un passo indietro”. Vista l’insistenza dell’amministrazione nel voler a tutti i costi portare avanti il progetto dopo pochi minuti i comitati abbandonano la riunione. Vediamo in questo video cosa è accaduto.

 


L’incontro continua, alla nostra presenza con pochi intimi, tra cui il sindacalista Filippo Manuella e finalmente riusciamo a rivolgere al proprietario della Megares, presente alla riunione,  alcune domande. Dopo poco il titolare  conferma di aver rinunciato alla famosa “tassa sui loculi” di 29 euro ma non certo al guadagno e all’utile. Quella minore entrata, ci dice, verrà compensata in qualche modo da un ritocco di altre tariffe e comunque “spalmata” su altri servizi.
Messa di fronte a precise domande la società non può fare a  meno di ammettere lo scopo speculativo dell’operazione e che l'obiettivo, come è giusto che sia dal loro punto di vista , è quello di ricavarne un utile. Sindaco e vicesindaco sono presenti alla discussione ed è forse in quel momento che si rendono conto che lo slogan utilizzato per reclamizzare il progetto (operazione a costo zero per il comune) non riesce più a coprire la vera natura del progetto che è quella di far pagare ai cittadini i costi dell’operazione.

Ed è anche per questo che l’indomani mattina, ancor prima che potessimo dar conto  dell’incontro della svoltosi la sera precedente  con il titolare della Megares,  in redazione, alle ore 9.00 riceviamo una telefonata da parte della segreteria del sindaco che ci annuncia una conferenza stampa “urgente” per le 12.00. Sospendiamo ogni attività e decidiamo di andare alla riunione.

LE DIMISSIONI DELLA DI GIORGIO
Sono circa le 11.00, sempre di venerdì mattina,  quando un’altra telefonata ci informa che l’Assessore Di Giorgio ha rassegnato le dimissioni accompagnando la rinuncia all’assessorato con delle dichiarazioni “roventi”. Dopo poco veniamo in possesso del documento e ci rendiamo ben presto conto del contenuto esplosivo delle affermazioni della Di Giorgio che parla di “vecchie logiche  lottizzatorie” alla base dell’azione amministrativa e di un evidente tentativo di “occultare l’attività ... per impedire ai piazzesi di prendere contezza delle trame che si ordivano in danno della città”.
Chiediamo subito un appuntamento all’ex assessore che poi incontreremo in un bar nel pomeriggio, a pochi minuti dall’inizio della manifestazione. L’assessore ci confermerà tutte le accuse e la sua volontà di passare all’opposizione in consiglio comunale assieme al consigliere Ivan Piccicuto.

IL DRAMMA E’ SERVITO
Alle 12.00 ci presentiamo nella Sala delle Luci per ascoltare le dichiarazioni di Miroddi che, dopo aver letto un laconico comunicato sulla rinuncia a portare avanti il progetto di privatizzazione del cimitero, tenta di evitare le domande sulle dimissioni della Di Giorgio affermando di non aver ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. Una affermazione poi smentita dalla Di Giorgio che più tardi dichiarerà di aver spedito le sue dimissioni al sindaco giorno 26 maggio, ben un mese prima,  dimissioni in un primo momento rifiutate.


 

“Democraticamente ritiro il progetto” dice Miroddi, durante la conferenza stampa, dimenticando di aver tentato di imporlo alla città come nelle peggiori delle dittature ed essere stato costretto a parlarne solo dopo che StartNews aveva pubblicato tutta la documentazione che evidenziava la dannosità di tutta l’operazione per i cittadini e dopo che i partiti politici avevano preso posizione (vi ricordiamo che il nostro sindaco non appartiene ad alcun partito).
Nel frattempo il comitato di protesta, dopo una rapido giro di consultazioni telefoniche,  decide di far svolgere comunque la manifestazione programmata per il pomeriggio, una manifestazione popolare che sia Miroddi che Mattia hanno tentato di  evitare ad ogni costo e contro cui avevano, il giorno precedente, fatto affiggere dei manifesti per convincere i cittadini a rinunciare a parteciparvi.

LA MANIFESTAZIONE
La manifestazione parte alle 18.00 di venerdì dal cimitero Bellia ed è subito evidente che l’obiettivo ormai non può solo essere quello di protestare contro una “tassa sul cimitero” ma diventa  l’occasione, come dimostrano le interviste  che abbiamo realizzato, per chiedere le dimissioni del Primo Cittadino. [VIDEO]
Gli interventi in piazza Garibaldi dei rappresentanti del comitato di protesta non si allontanano da questa linea e tutti sottolineano che ormai  questa amministrazione non solo è giunta al capolinea ma che ha anche superato, come un treno fuori controllo, le barriere di fine corsa per schiantarsi contro il muro del giudizio popolare.
Sono le 21.30 circa quando ormai la piazza è vuota e solo pochi capannelli di persone si contano qua e là, una piazza silenziosa come l’avrebbero voluta, desiderata e agognata il sindaco e il suo vice che da domani dovranno fare i conti con un consiglio comunale in cui saranno in minoranza e che avrà in mano le armi per evitare ulteriori danni alla città.

 “Miroddi e Mattia adesso andate via” è stato lo slogan più urlato durante la manifestazione, uno slogan che stenta a spegnersi nelle nostre orecchie e che molto probabilmente verrà trasformato in un obiettivo dal comitato promotore della protesta che potrebbe diventare un punto di riferimento per i prossimi mesi per tutta la città.

Vogliamo cogliere l’occasione per ringraziare tutti i cittadini, il comitato, le associazioni e i partiti politici che hanno pubblicamente manifestato il loro apprezzamento per il nostro lavoro di informazione che come sempre ha dato voce a tutti, sindaco compreso, permettendo ad ognuno di formarsi una propria opinione. Chi domani volesse ricostruire quello che è accaduto in questi giorni troverà nelle nostre pagine on line tutti gli elementi per fare una valutazione oggettiva.

 

 

 



 

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