Nella mattinata del 22 gennaio 2013, gli agenti della Squadra Mobile di Enna, diretti dal Vice Questore Aggiunto dott. Giovanni CUCITI, hanno dato corso all’ordine di esecuzione per la carcerazione emanato dalla Procura Generale della Repubblica presso il Tribunale di Caltanissetta, dovendosi eseguire la sentenza n. 575/2011 R.G.N.R. n. 763/2010, emessa in data 22.12.2009 dal Tribunale di Enna e divenuta definitiva in data 21/01/2013 a carico di: La Delia Salvatore, nato ad Enna, classe 1951; poiché riconosciuto colpevole del delitto di estorsione in concorso aggravata dall’aver agito con metodi mafiosi e per agevolare la famiglia di “Cosa Nostra” di Enna. Il La Delia deve espiare la pena principale di anni 2; inoltre, gli è stata inflitta la pena accessoria della interdizione perpetua dai pubblici uffici. La condanna scaturisce dalle indagini svolte nella prima metà degli anni duemila dalla Squadra Mobile di Enna (operazione Caterpillar), nell’ambito di procedimento penale instaurato presso la D.D.A. di Caltanissetta.
Il La Delia – unitamente ad altri esponenti della famiglia mafiosa di Enna – facendo parte della medesima, tramite minaccia derivante dall’appartenenza all’organizzazione criminale e dalla forza intimidatrice della stessa, costringeva il raggruppamento temporaneo di imprese impegnate nei lavori di allestimento dell’ospedale di Enna Bassa, a pagare a titolo di “messa a posto” la somma di duecento milioni di lire, pari al 10 % dell’ammontare dell’opera, per evitare danni e nocumenti ai mezzi dell’impresa o, più in generale, ostacoli alla prosecuzione dei lavori. Tali fatti sono stati commessi tra il 1990 ed il 1998. Il La Delia, dopo le incombenze di rito, è stato associato alla più vicina casa circondariale per l’espiazione della pena inflitta.
|
